Il sogno di Dubai diventa un incubo

Alcuni investitori si sono mostrati preoccupati (to raise concerns) sulla capacità del Dubai di ripagare i suoi debiti di miliardi di dollari (multi-billion-dollar debt), dopo che una delle più grandi aziende, Dubai World, ha detto che stava lottando per ripagare il proprio debito. L'azienda é posseduta dal governo.

[Foto: i problemi del debito del Dubai hanno abbattuto i valori azionari in tutto il mondo]

Da anni il Dubai sembrava essersi trasformato (to turn self) in un modello di successo - supermoderno ma arabo, spingendo (to spur) molti dei suoi vicini ad imitare l'architettura vistosamente (flamboyant) occidentale e il suo approccio volto a diversificare una economia basata sul petrolio. Era diventato anche una calamita (magnet) per altri arabi che sognavano il lusso materiale di uno stile di vita occidentale.

Ma come la crisi debitoria ha cominciato a mordere (to bite: to be felt in a negative way) il sogno é diventato un incubo (to turn sour). Si parla di molti che sono stati letteralmente forzati ad abbandonare (to dump) le proprie macchine all'aeroporto e scappare dal Paese (to flee the country) per paura di non poter pagare (to default on) i propri prestiti personali.

Ora il dubbio é se i molto più ricchi vicini arabi del Dubai verranno in suo soccorso.
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BBC Learning English World in the News del 27 novembre 2009.

Quando arrivano quelli alla moda

Gentrifizierung - molti non conoscono questa parola. Il fenomeno che descrive (bezeichnen, bezeichnete, bezeichnet) é però noto: quando un quartiere diventa più ricco perde la sua anima. S.Paolo (St. Pauli) in Amburgo é un buon esempio di ciò.

[Foto: una strada con molti bar di notte - la Reeperbahn in S.Paolo é una notoria (berüchtigt) zona di divertimenti (die Amüsiermeile, –n)]

S.Paolo é un famoso e notorio quartiere di Amburgo. Molti film sono stati girati nelle strade di S.Paolo. Il quartiere é noto per le sue taverne, le sue birrerie (die Brauerei, –en) e naturalmente per la sua Amüsiermeile. Eppure dalla metà degli anni 90 cambia sempre di più: moderne torri di uffici, giovani creativi, caffè alla moda (hip), e appartamenti costosi hanno sostituito (verdrängen, verdrängte, verdrängt) la vecchia immagine cittadina.

Il quartiere é lentamente cambiato (wandeln, wandelte, gewandelt), come racconta l'operatore sociale e filmmaker Olaf Sobzcak. Sono i molti piccoli cambiamenti che da anni osserva (beobachten, beobachtete, beobachtet). Ad esempio che il leggendario Mojo-Club é stato demolito (abreißen [reißt, –], abriss, abgerissen). Nei nuovi caffè ora siedono giovani - spesso con una carrozzina al seguito (nebendran) - e bevono latte macchiato. Sobzcak la chiama la lattemacchiatizzazione di S.Paolo.

Tutto diventa più chic, eppure questo é anche un problema per la città. Dato che molti dei nuovi uffici restano vuoti. Per le persone che guadagnano cifre normali (normal verdienende Menschen) é quasi impossibile pagare un appartamento nel centro città. In precedenza c'erano molti gruppi sociali differenti (unterschiedlich) in S.Paolo. Ma se vivesse qui solo chi guadagna bene (die Besserverdienenden) questo sarebbe noioso anche per i turisti.

Questo fa arrabbiare Claus, che vive in S.Paolo in quanto birraio (der Bierbrauer, –). Teme (fürchten, fürchtete, gefürchtet) che presto il quartiere diventi come tutti gli altri centri città e privo di un suo proprio carattere (austauschbar). Nonostante ciò, lui e la sua famiglia vorrebbero restare qui. Ma molti che hanno vissuto in S.Paolo devono andarsene, dato che non si possono più permettere (sich leisten, leistete, geleistet können) di vivere lì.
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Deutsche Welle Top-Thema del 24 novembre 2009.

Sao Paulo TV crime

Un presentatore televisivo brasiliano é stato accusato di aver ordinato omicidi per sbarazzarsi di trafficanti di droga rivali e per incrementare (to boost) i suoi indici di gradimento (rating). Wallace Souza, un parlamentare (state legislator), dice che le affermazioni sono un tentativo di diffamarlo (to smear) da parte dei suoi rivali politici.

Se quello che dice la polizia é vero, allora questo é il primo programma televisivo che non solo parla della criminalità ma é in realtà anche dietro ad essa. Dato che le autorità credono che il parlamentare e presentatore Wallace Souza ha commissionato almeno cinque omicidi per sbarazzarsi di trafficanti di droga rivali e per incrementare i suoi indici di gradimento. Dicono anche che voleva provare le sue affermazioni secondo cui la regione che rappresentava nello Stato dell'Amazzonia era in balia della criminalità. Un capo della polizia locale ha detto alla Associated Press che l'ordine di agire (the order to execute) veniva sempre dal presentatore e da suo figlio, e che le troupe (crew) televisive venivano avvisate per arrivare primi sulla scena del crimine. Il Segretario di Stato per la Sicurezza Francisco Cavalcanti dice che la verità é ora diventata chiara.

Il Segretario di Pubblica Sicurezza di Manaus, Francisco Cavalcanti: "In molti casi hanno manipolato (to fabricate) i fatti, hanno manipolato le notizie."

Wallace Souza deve affrontare molte incriminazioni tra cui traffico di droga e possesso d'armi ma resta libero perché al momento il suo ruolo politico gli dà immunità. Nel frattempo, suo figlio Rafael é stato arrestato con l'accusa di omicidio, traffico di droga e possesso illegale di armi.

Gli avvocati di Souza, un ex poliziotto che é stato espulso dal servizio, dicono che le accuse sono un tentativo di diffamarlo e che non c'é una singola prova materiale che confermi le accuse della polizia.
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BBC Learning English World in the News del 12 agosto 2009.

Con l'islam per i diritti delle donne

Da molto tempo le donne lottano nei Paesi arabi per maggiori diritti. E proprio nei Paesi in cui l'islam ha un ruolo importante é spesso per loro difficile. Ora emerge (entstehen, entstand, entstanden) un nuovo movimento (die Bewegung, –en): il femminismo islamico.

[Foto: donne libanesi senza il velo]

Islam e diritti delle donne - stanno insieme? Sì, dicono alcune femministe islamiche. E quindi oggi c'é nel mondo arabo a fianco del femminismo laico (säkular) un femminismo religioso. Le femministe laiche arabe considerano (betrachten, betrachtete, betrachtet) questo movimento islamico molto criticamente, perché hanno spesso sperimentato la religione come una camicia di forza (die Zwangsjacke, –n). Hanno lottato per non dover portare il velo e per non doversi far dire dal padre o dal fratello come condurre la propria vita.

Ma ora le donne vogliono lottare per i diritti delle donne col corano in mano. La politologa egitto-americana Mervat Hatem vede questo nuovo movimento come una opportunità. Dice: "Per la prima volta da secoli le donne credenti si espirmono (sich zu Wort melden, meldete, gemeldet) e usano (für sich beanspruchen, beanspruchte, beansprucht) la storia e la religione islamica per sé". Il femminismo islamico emerge da un tempo in cui anche l'islam nella politica diventava importante. A questo proposito Amal Grami, che insegna (unterrichten, unterrichtete, unterrichtet) all'università di Tunisi, é molto critica. Ritiene pericoloso discutere della questione femminile (die Frauenfrage) solo in connessione con la religione.

Anche Zaina Zaatari lotta per più diritti delle donne. E' curiosa a proposito dei risultati della ricerca delle femministe islamiche. Ma si chiede anche se queste donne sono davvero pronte a cambiare i rapporti di forza (das Kräfteverhältnis, –se) nel mondo islamico e se trovano alternative alle istituzioni religiose. Il futuro mostrerà quale successo avranno le femministe islamiche nella loro lotta per una maggior uguaglianza di diritti (die Gleichberechtigung, –en).
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Deutsche Welle Top-Thema del 20 novembre 2009.

La depressione: tema tabù

La depressione é una malattia molto diffusa. Poco meno di 4 milioni di tedeschi ne soffrono, eppure solo pochi osano (sich trauen, traute, getraut) parlarne apertamente. Eppure ci sono mezzi e modi per sconfiggere (besiegen, besiegte, besiegt) la depressione.

[Foto: una donna triste - non sempre la voglia di vivere (der Lebensmut _) torna da sola]

Circa il 10 percento di tutti gli uomini e il 20 percento di tutte le donne in Germania soffrono di depressione. La malattia riguarda (betreffen [betriffst, betrifft], betraf, betroffen) sia la psiche sia il corpo. In genere i sintomi sono tra l'altro pessimismo e pensieri suicidi (der Selbstmordgedanke, -n) ma anche insonnia (die Schlaflosigkeit _) e perdita dell'appetito. Il numero delle persone colpite (der/die Betroffene, –n) é attorno ai 4 milioni, dice il professor Mathias Berger dell'ospedale univeristario di Friburgo (Freiburg).

E' ancora un tabù parlare di depressione. Solo poche persone parlano apertamente del (umgehen, umging, umgangen offen mit) loro problema. Berger spiega che per molte persone é già sufficiente (ausreichen, ausreichte, ausgereicht) il cambio di stagione per scatenare (auslösen, auslöste, ausgelöst) la malattia. Al contrario (hingegen) altre persone non diventano mai depresse a causa di grossi problemi.

Si trovano (vorkommen, vorkam, vorgekommen) depressi in tutte le fasce della popolazione, in tutti i gruppi professionali e in tutte le età, ma soprattutto tra i 30 e 40 anni. Non é sempre necessario (nötig) un aiuto dall'esterno. Nella metà di tutti i casi la voglia di vivere ritorna da sola dopo un periodo da sei a sette mesi. Ma molte persone soffrono di una depressione cronica. Il che vuol dire che sono depressi per più di due anni e per questo hanno pesanti influssi negativi (beeinträchtigt) nella loro quotidianità.

Ma Berger dà coraggio (Mut machen) anche a queste persone: con una combinazione di medicinali e psicoterapia hanno buone possibilità di tornare in salute. Dunque chi sente di trovarsi in una fase depressiva non dovrebbe esitare (zögern, zögerte, gezögert) e cercare un aiuto professionale.
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Deutsche Welle Top-Thema del 17 novembre 2009.

Le forze armate tedesche

In Germania c'é una legge secondo cui tutti i cittadini maschi tedeschi sono soggetti al servizio militare (wehrpflichtig) non appena (sobald) compiono 18 anni. Il che significa che devono fare (leisten, leistete, geleistet) il servizio militare (der Wehrdienst, -e). Quanto a lungo, cambia di continuo. Prima erano 18 mesi, correntemente (mittlerweile) é solo metà di quel periodo. Se si viaggia in Germania in treno di venerdì o sabato, si vedono molti giovani uomini in uniforme mimetica (die Tarnuniform, -en). Generalmente (meinstens) trovo ciò brutto (häßlich) e terrorizzante (erschreckend), perché si pensa immediatamente (sofort) alla guerra. Ma poi i giovani siedono pacificamente (friedlich) sul treno e viaggiano per il finesettimana a casa dalle loro famiglie. Di lunedì devono poi tornare ad imparare a difendere (verteidigen, verteidigte, verteidigt) il loro Paese. Ma c'é anche una alternativa al servizio militare, altro su di ciò alla fine dell'episodio.

Per prima cosa tutti coloro che fanno il servizio militare (der/die Wehrdienstleistend, -e) devono fare per tre mesi una formazione di base (die Grundausbildung, -en). Lì imparano ad esempio a sparare (schießen, schoss, geschossen) e anche come si aiutano gli altri. Dopo un esame (die Prüfung, -en) si procede per una specializzazione (die Spezialisierung, -en). Si può diventare paracadutista (der Fallschirmjäger, -) o andare in marina (die Marine, -n). Nell'esercito federale ci si può formare in diversi campi, si può fare la patente (der Führerschein, -e) per autocarri (der Lastwagen, –) e cose simili. Anche alcune cose di cui si può aver bisogno in seguito nella vita civile. Ci sono anche università militari per ufficiali di alto grado.

Si può di propria iniziativa (freiwillig) prestar servizio (sich verpflichten, verpflichtete, verpflichtet) anche più di nove mesi. In questo modo si resta come soldato a termine per più anni nella Bundeswehr (le forze armate federali). Questo può essere per due anni, ma può anche diventare dodici anni o più. Molti fanno questo per poter fare con l'esercito una formazione costoda e dopo lavorare come civile in un nuovo lavoro. Probabilmente (angeblich) l'85% dei soldati sono a tempo determinato. Ma c'é anche un'altra possibilità: in Germania si può anche diventare soldato di carriera e quindi fare il soldato come professione.

A grandi linee (grob gesagt) la Bundeswehr consiste di tre parti (das Bereich, -e). C'è l'esercito (das Heer, -e), a cui appartengono le truppe a terra. C'é la Luftwaffe, che si occupa, come dice già il nome, del cielo, e c'é la marina, che si muove sul mare. Il capo delle forze armate (das Militär, -s) é il ministro della difesa federale (der Bundesverteidigungsminister, -). Tra l'altro non é un militare ma piuttosto un civile - nonostante ciò deve dare (erteilen, erteilte, erteilt) ordini (der Befehl, -e) ai militari. Ma se dovesse esserci una guerra o dovesse la Germania per un qualche motivi (irgendwie) difendersi (verteidigen, verteidigte, verteidigt) il comandante in capo (der Oberchef, -s) sarebbe il cancelliere federale (der Bundeskanzler, -)

Viene continuamente ridefinito (new festlegen, festlegte, festgelegt) quanti soldati ci siano in Germania. Durante la guerra fredda erano quasi mezzo milione di uomini. Dopo la caduta del Muro e la riunificazione della Germania erano 370.000. Il prossimo anno dovrebbero essere 250.000. Inoltre dal 2001 ci sono anche donne nella Bundeswehr, ma non devono fare il servizio militare, piuttosto possono in modo assolutamente (rein) volontario entrare nel Bundeswehr. Circa il 15 percento dei soldati tedeschi sono donne.

Avere un esercito funzionante costa molti soldi. Nel 2009 si dovrebbero spendere in Germania 31 miliardi di euro. Ci sono continuamente discussioni nel Paese se questi soldi sono investiti correttamente e se non sarebbe meglio spenderle per un campo come quello dell'istruzione.

Come si entra nella Bundeswehr da giovani? Si deve passare la cosiddetta visita di leva (die Musterung, -en). Questa é una visita da parte di uno speciale medico. Qui si viene misurati, pesati e interrogati (befragen, befragte, befragt). Poi ci si deve sottoporre a un test (die Probe, -n) dell'urina, fare un test (der Test, -s) della vista e dell'udito e poi ci si deve far misurare il polso e la pressione sanguigna. Dopo numerosi controlli il medico decide se il candidato (der Bewerber, –) é abbastanza in forma per il servizio militare. Normalmente due terzi sono considerati abbastanza in forma per essere ammessi, gli altri sono scartati e non devono fare il servizio militare. Chi ha superato (bestehen, bestand, bestanden) l'esame fisico (körperlich) e nonostante ciò non vorrebbe fare il servizio militare, può fare obiezione di coscienza (den Kriegsdienst / Wehrdienst verweigern, verweigerte, verweigert). Questo diritto é addirittura sancito (ancorato: verankern, verankerte, verankert) dalla costituzione. Per far ciò si deve sottoporre una richiesta (der Antrag, Anträge) scritta, in cui si informa (mitteilen, mitteilte, mitgeteilt) che, per ragioni di coscienza, non si può prendere parte al servizio militare. La motivazione (die Begründung, -en) é semplicemente che nessuno può essere forzato ad usare un'arma. Se la richiesta viene accettata, si può fare un cosiddetto servizio sostitutivo (der Ersatzdienst, -e) civile. Nella parlata comune si chiama semplicemente servizio civile (der Zivildienst, -e).

Chi fa il servizio civile, detto in breve Zivi, fa (verrichten, verrichtete, verrichtet) nove mesi in un istituzione (die Einrichtung, -en), proprio per lo stesso periodo che i suoi colleghi passano nel servizio militare. I Zivi lavorano ad esempio in istituto per l'assistenza di malati o anziani, guidano ambulanze (der Krankenwagen, –) o aiutano negli asili (der Kindergarten, Kindergärten). Spesso si occupano anche di persone handicappate.

E così queste erano giusto alcune informazioni a proposito il servizio militare e il servizio civile. E' ancora una volta naturalmente un tema su cui si può parlare molto di più, ad esempio anche sulla storia del servizio militare. Ma voi potete leggere tutto in internet.

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Era una traduzione dell'episodio n°48 di Slow German. Il testo originale, adatto a chi abbia una buona conoscenza di base del tedesco, é lì disponibile anche letto dall'autrice, Annik Rubens, in formato mp3.

I padri moderni

In Germania i padri possono andare in congedo parentale (die Elternzeit, –en) fino a 12 mesi. Ma pochissimi lo fanno. Spesso questo ha a che fare con la loro carriera o il loro reddito (das Einkommen, –). Ma a volte sono anche pregiudizi (das Vorurteil, -e)

[Foto: un padre con una carrozzina nel parco - padri per strada (unterwegs) da soli con la carrozzina: una normale situazione di tutti i giorni]

Julia é di buon umore (gut gelaunt). Perciò per Peter, sua padre in congedo parentale, é oggi una delle mattinate più tranquille. La madre si é occupata per i primi mesi di Julia, che ha quasi un anno. Ora é il turno (dran sein) del papà: cambiare i pannolini (die Windel, –n), lavare e vestire la figlia, preparare colazione, scaricare la lavastoviglie (die Spülmaschine ausräumen) ... "E questo é solo il programma della mattinata", dice il trentaseienne.

Per Peter é stato subito chiaro che voleva andare in congedo parentale. E non solo per due mesi come la maggioranza dei padri, ma piuttosto sette. Prima lavorava come capoufficio (die Redaktion, -en) in una agenzia (die Agentur, –en) berlinese e spesso stava dieci o più ore in ufficio. Per il suo capo é inizialmente stato uno shock quando Peter ha richiesto (beantragen, beantragte, beantragt) sette mesi di permesso parentale. Ma il problema si é risolto velocemente perché il giovane padre ha trovato immediatamente un sostituto (der Vertreter, -) per quel tempo.

Peter ride spesso per le sue precedenti idee sul congedo parentale. Ai tempi sperava di avere più tempo per sé, ma si é invece trovato con una giornata di lavoro di 12 ore. Riceve supporto nel Centro Berlinese per i padri (Berliner Väterzentrum). Lì vanno i padri con i loro bambini per fare colazione insieme o giocare alle freccette (Dart). Il capo del punto di incontro, Marc Schulze, si ricorda gli inizi del centro, due anni fa: é stato difficile convincere (begeistern, begeisterte, begeistert für) i padri all'idea. Ma oggi circa 40 uomini lo frequentano (vorbeikommen, vorbeikam, vorbeigekommen) settimanalmente (wöchentlich) con i loro piccoli.

La maggior parte dei visitatori del centro hanno già un certo successo (erreicht haben) nel loro lavoro e guadagnano dei bei soldi, dice Marc Schulte. Ma come molte mamme lavoratrici (berufstätig) con figli, i moderni padri temono (fürchten, fürchtete, gefürchtet) svantaggi (der Nachteil, -e) sul lavoro. Per questo motivo un padre si prende raramente più di due mesi di permesso parentale. Per Peter questi problemi sono correntemente secondari (nebensächlich). Fino al ritorno (die Rückkehr _) al suo lavoro si gode (genießen, genoss, genossen) il tempo con la sua piccola Julia.
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Deutsche Welle Top-Thema del 13 novembre 2009.

La fine della DDR

Il 9 novembre 1989 il portavoce del governo della DDR (la Repubblica Democratica Tedesca) rese pubblico (verkünden, verkündete, verkündet) involontariamente (versehentlich) che i cittadini della DDR potevano immediatamente viaggiare ad occidente. Con questo (damit) cominciò l'inizio della fine della DDR.

[Foto: Il 9 novembre 1989: al passaggio di confine (der Grenzübergang, Grenzübergänge) non c'é più nessun controllo - una quantità di persone ad un passaggio di confine]

Ci si ricorderà ancora a lungo di questa conferenza stampa (die Pressekonferenz, –en): nella sera del 9 novembre 1989 Günter Schabowski, portavoce del governo della DDR, presenta una nuova regolamentazione dei viaggi per la DDR. Avrebbe dovuto rendere possibile ai tedeschi dell'Est viaggiare in futuro nell'ovest. Quando un giornalista chiede a Schabowski quando questa legge sarebbe entrata in vigore (gelten [giltst, gilt], galt, gegolten), Schabowski risponde " ... subito (sofort), immediatamente (unverzüglich)".

In realtà questa informazione é sbagliata e ha grosse conseguenze. Poco dopo la fine della conferenza stampa manda i primi report (die Meldung, -en) come "La DDR apre i confini" o "Le porte nel Muro sono spalancate!". Subito (unmittelbar) dopo un gran numero di cittadini vanno (ziehen, zog, gezogen) ai confini interni tedeschi in Berlino, per visitare l'altra parte del Muro. Inizialmente le guardie del confine si oppongono (Widerstand leisten), ma infine nella tarda serata lasciano passare la folla senza controlli.

Già da mesi migliaia di cittadini della DDR erano scesi per le strade (auf die Straße gehen) nelle famose manifestazioni (die Demonstration, -en) del lunedì e avevano chiesto riforme politiche. Vedevano la nuova politica di Michail Gorbachov nell'Unione Sovietica e volevano queste riforme anche per la DDR. Ma il governo della DDR di Eich Honecker non voleva abbandonare (aufgeben [gibst, gibt], aufgab, aufgegeben) la sua vecchia politica. Questo condusse alla grande manifestazione del 4 novembre nella est-berlinese Alexanderplatz, in cui manifestarono (protestieren, protestierte, protestiert) circa mezzo milione di persone per la riforma dello Stato. Solo cinque giorni dopo il Muro cadde (fallen [fällst, fällt], fiel, gefallen).

Dopo l'apertura del confine interno tedesco molti cittadini e politici chiesero una unione (der Zusammenschluss, Zusammenschlüsse) tra la Germania Est e Ovest. Il processo di unificazione fu complicato, perchè soprattutto la Francia e la Gran Bretagna avevano paura di una grande Germania, economicamente potente. Ma alla fine si poterono chiudere le negoziazioni (Verhandlungen abschließen, abschloss, abgeschlossen) e il 3 ottobre 1990 la ex-DDR entrò a far parte (beitreten, beitrat, beigetreten) della Repubblica Federale di Germania (BRD: Bundesrepublik Deutschland). Finalmente la Germania era riunificata.
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Deutsche Welle Top-Thema del 6 novembre 2009.

Il capo della tifoseria

Sono a ogni partita del campionato di calcio tedesco (die Fußball-Bundesliga): i capi della tifoseria (der/die Fanbeauftragte, –n). Mediano (vermitteln, vermittelte, vermittelt) tra club, fan e la polizia. Si occupano anche dagli spalti (der Rang, Ränge) che lo svolgimento della partita (der Spielbetrieb, -e) proceda senza problemi (ungehindert).

[Foto: tifosi allo stadio - quando gioca la loro squadra, anche i fan sono in azione]

I capi della tifoseria hanno molti compiti, perché sono il contatto (das Bindeglied, Bindeglieder) tra i fan e il club. In alcuni club sono ex giocatori che fanno questo lavoro, ma vengono soprattutto dal campo dei fan e vengono pagati dal club. Il compito dei capi della tifoseria é di mediare tra i fan e il club e di aiutare in caso di problemi.

Ma il capo della tifoseria dovrebbe aiutare anche a prevenire la violenza. Il pensiero sottostante: quando si ha successo (gelingen, gelang, gelungen) nel creare fiducia (vertraut machen) tra l'organizzazione del club e i fan, allora aumenta la comprensione e diminuisce la l'inclinazione alla violenza. Negli ultimi anni questo ha pure generalmente (größtenteils) successo, e la violenza negli stadi si é ridotta (abnehmen [nimmst, nimmt], abnahm, abgenommen).

Ma la violenza non é completamente scomparsa ma é piuttosto (vielmehr) mutata (sich verlagern, verlagerte, verlagert). Mentre negli stadi videosorvegliati sono stati pacificati (friedlich), la violenza cresce (zunehmen, zunahm, zugenommen) fuori dagli stadi.

Ma anche qui aiutano i capi della tifoseria: mediano tra i fan e la polizia. Inizia (es kommt zu) uno scontro (der Übergriff, –e) e la polizia si interpone (einschreiten, einschritt, eingeschritten), il capo della tifoseria può cercare un contatto con le forze dell'ordine (der Ordnungshüter, -) e calmare i fan esagitati (aufgebracht). In questo modo possono contribuire (beitragen, beitrug, beigetragen) alla deescalazione.

Per Ralf Rojek, capo della tifoseria del club della Bundesliga FC Schalke 04, é la collaborazione con la polizia molto importante. Vorrebbe che anche le famiglie con bambini tornassero in sicurezza alle partite. Soprattutto i club lo vedono come un esempio: i fan devono dare l'esempio ai (einwirken, einwirkte, eingewirkt auf) fan per prevenire la violenza.
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Deutsche Welle Top-Thema del 6 novembre 2009.

Il Paese ha bisogno di nuovi eroi

In realtà René Goscinny e Albert Uderzo volevano pubblicare (herausgeben, herausgab, herausgegeben) storie su di una volpe (der Fuchs, Füchse). Invece (stattdessen) nacquero da un giorno all'altro (über Nacht) due celebrità (die Berühmtheit, -en): i galli Asterix e Obelix.

[Foto: Albert Uderzo e i suoi eroi del fumetto - I personaggi dei fumetti Asterix e Obelix, e dietro di loro Albert Uderzo]

Dal 1959 godono entrambi i personaggi dei fumetti Asterix e Obelix successo internazionale. Le avventure (das Abenteuer, –) dei coraggiosi galli sono state tradotte in più di 100 lingue. Ad oggi gli albi (das Heft, -e) sono stati venduti in più di 300 milioni di copie. Perfino gli insegnanti usano i fumetti nel corso di latino per spiegare la grammatica.

Asterix e Obelix legano le generazioni: studenti, genitori, insegnanti e persino studiosi di politica amano i fumetti allo stesso modo (gleichermaßen). Eppure avrebbero dovuto essere all'inizio una contrapposizione (die Gegendarstellung, –en) agli eroi dei fumetti americani. I disegnatori (der Zeichner, -) volevano "rispondere (entgegensetzen, entgegensetzte, entgegengesetzt) alle strisce dei fumetti americani con qualcosa di tipicamente francese", dice Uderzo. Goscinny aveva detto in una intervista: "Volevo un antieroe (der Antiheld, -en). Un ragazzetto (der Kerl, –s / -e).

Nell'albo (der Band, Bände) del 1963 "Asterix e i Goti" é stata tematizzata la relazione franco-tedesca. Gli autori elaborarono qui la loro personale esperienza. Questo albo é molto lontano dai cliché umoristici degli altri. I Goti sono cattivi barbari che devono costantemente far la guerra. Per lo studioso di politica Alfred Grosser questo numero é addirittura un importante lavoro politico, che mostra le relazioni franco-tedesche di quel tempo.

Il 1977 fu l'anno più nero nella storia dei fumetti di successo, perché René Goscinny, che scriveva le storie, morì inaspettatamente. Uderzo, che prima si dedicava soprattutto al disegno, dovette fare entrambe le cose - testi e disegni. I critici lamentano (bemängeln, bemängelte, bemängelt) da allora un peggioramento della qualità. Nonostante ciò Asterix e Obelix hanno ancora innumerevoli fan in tutto il mondo.
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Deutsche Welle Top-Thema del 3 novembre 2009.

La sete di pertrolio cinese

La Cina consuma (verbrauchen, verbrauchte, verbraucht), dopo gli USA, la maggior parte del petrolio (das Erdöl, -e) nel mondo. E ogni anno cresce ulteriormente la richiesta (die Nachfrage, -n) cinese per l'oro nero (das schwarze Gold). Il petrolio arriva oggi principalmente dal vicino e dal medio oriente.

[Foto: Da qui viene il petrolio: una raffineria in Arabia Saudita]

Oggi gli uomini d'affari (der Geschäftsmann, Geschäftsleute / Geschäftsmänner) cinesi si trovano soprattutto nel Golfo Persico, per negoziare (verhandeln, verhandelte, verhandelt) con i loro partner nuove fonti petrolifere e contratti di fornitura (der Liefervertrag, Lieferverträge). Perché da qui dal 2012 la Cina potrebbe coprire circa l'80 percento della suo fabbisogno petrolifero (der Ölbedarf, -e). D'altra parte la grande potenza (die Großmacht, Großmächte) asiatica si rende dipendente da fornitori (der Lieferant, -en) come l'Arabia Saudita o l'Iran.

Inoltre le buone relazioni commerciali tra Cina e i Paesi islamici non sono scontate (selbstverständlich) . Grandi differenze (der Unterschied, -e) politiche rendevano in passato (ursprünglich) una relazione commerciale impossibile, spiega la giornalista ed esperta petrolifera Karin Kneissl. Ma negli ultimi 15 anni il commercio tra Cina e, ad esempio, Arabia Saudita, cresciuto (zunehmen, zunahm, zugenommen) nettamente. La grande potenza asiatica compra petrolio dai sauditi e in cambio (im Gegenzug) esporta, tra l'altro, prodotti in plastica o armamenti (das Rüstungsgut, Rüstungsgüter).

Nel frattempo la Cina é diventata molto rispettata (achten, achtete, geachtet) dai partner arabi. Questo é dovuto anche alla strategia politica della Cina: Diversamente (anders) dall'Unione Europea e dagli USA la Cina non si immischia nella (einmischen, einmischte, eingemischt) politica dei suoi partner economici. Lo Stato asiatico é interessato a uno scambio (der Austausch, -e) economico e non ai temi dei diritti umani o alla legalità costituzionale (die Rechtsstaatlichkeit _).

Nel futuro le aziende energetiche cinesi vorrebbero perfino rifornirsi (beziehen, bezog, bezogen) di petrolio da Stati instabili come la Siria o l'Irak. In realtà lì ci sono le più grandi riserve di petrolio del mondo. E la Cina ne ha assolutamente bisogno. Secondo le informazioni dell'Agenzia Internazionale per l'Energia, la Cina per il 2012 avrà bisogno di così tanto petrolio quanto il resto degli altri Stati asiatici insieme. E non c'é nemmeno nessuna grande pipeline in direzione della Cina, anche se questo può cambiare alla svelta. Perchè in materia di (in Sachen) petrolio i fornitori sono sempre più disposti a considerare (sich auf etwas einstellen, einstellte, eingestellt) il drago (der Drache, –n) assetato.
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Deutsche Welle Top-Thema del 30 ottobre 2009.