[Foto: guardare Tatort - per molti tedeschi un rituale]
Per molto tempo ci sono state da vedere alla televisione tedesca quasi solo serie gialle provenienti dagli USA. Nel 1970 il redattore Gunther Witte ebbe un idea: inventò (erfinden, erfand, erfunden) una nuova serie gialla i cui episodi erano ambientati in diverse regioni tedesche. Il nome della serie: Tatort. Già il primo episodio "Taxi per Lipsia (Leipzig)", che andò in onda nel novembre 1970, fu un caso criminale tra le due Germanie (deutsch-deutsch), una storia con riferimenti al tempo (der Zeitbezug, Zeitbezüge) corrente.
Più di 100 diversi commissari hanno investigato (ermitteln, ermittelte, ermittelt) da allora nella serie. Mentre prima perseguivano i delinquenti da soli (auf eigene Faust), sono oggi solitamente parte di un team - come nella vita reale. Dal 1978 ci sono anche donne che perseguono criminali. Anche se all'inizio ci sono state critiche nei confronti delle donne commissiario, il pubblico ci si è abituato nel corso del tempo. Soprattutto il pubblico femminile è stato affascinato dalle prime commissarie. Perché risolvevano i loro casi con più sentimento dei loro colleghi maschi.
Ad oggi, il più famoso commissario di Tatort è Horst Schimanski: questo poliziotto spesso di cattivo umore, intepretato da Götz George, è in Germania un culto dagli anni 80. Di culto è anche la sigla (der Vorspann, -e) della serie, che da decenni cambia minimamente: un uomo ogni domenica corre per salvarsi la vita accompagnato dalla nota musica dei titoli di testa.
Ai tempi, come oggi, si trattano in Tatort anche temi di attualità sociale e politica. Dunque la serie è quasi una documentazione sulla storia tedesca - con un fattore di divertimento. Guardare Tatort alla domenica è per molti degli spettatori, tra i sei e i dieci milioni, un rituale. Nelle grandi città i fan si trovano a casa o al bar per divertirsi in compagnia (mitfiebern, mitfieberte, mitgefiebert) dei team di investigazione. Una domenica senza Tatort: per molti è inimmaginabile.
Testo originale: Deutsche Welle Top-Thema 30 novembre 2010
Nessun commento:
Posta un commento