Il viaggio di Finn in pigiama

Oggi un poccolo regalo per Natale: una storia dal mio (Annik Rubens) audiolibro "Finns Reise im Schlafanzug". Più informazioni: www.finnsreise.de. Potete qui comprare tutte le undici storie (Audio & PDF, anche separatamente).
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"Guarda cosa ho trovato" grida Hannibal, il topo giramondo (Weltenbummler). Salta con un grosso balzo sulla coperta e corre veloce quanto può verso la faccia di Finn. Nella sua mano tiene un pezzo di corda di uno spesso, solido cavo. Con orgoglio lo tiene di fronte agli occhi di Finn. Finn si sfrega gli occhi, che a dire il vero stava ancora dormendo. Ancora un po' stanco si mette seduto e osserva il suo piccolo amico Hannibal curiosamente. "Ma che cos'é?", chiede Finn e osserva l'oggetto argentato in mano ad Hannibal più accuratamente. "Su, dai", dice Hannibal impazientemente. Ma Finn non ne viene a capo. "Un cavo, naturalmente!", grida Hannibal e spinge il pezzo di corda in mano a Finn. Appena Finn l'ha toccato, sente un forte rombo. Si sente come se si librasse su una nuvola colorata. E un attimo dopo cade con un botto a terra. E' forse caduto dal suo letto? No, perché il terreno attorno a lui é un vigoroso prato verde, che al tatto risulta completamente diverso dalla lanosa moquette blu della sua stanzetta. Il suo viaggio in pigiama é cominciato. Ma dove siano atterrati lui e Hannibal, é ancora da capire.

Finn si alza e guarda in basso. Un paio di foglie sono attaccati ai suoi pantaloni del suo pigiama (Schlafanzugshose). Attorno a lui ci sono piante rumorose, con gigantesche foglie verdi e fiori colorati che odorano dolcemente. Dappertutto si sente un cinguettio e un grosso insetto striscia per terra. "Presto, vieni", grida Hannibal, che tira la gamba dei pantaloni di Finn impazientemente. "Dobbiamo sbrigarci, la scuola comincia presto." Finn guarda incredulo al suo piccolo amico: "Ma quale scuola?" Hannibal mostra la valle in basso. Finn nota ora per la prima volta che si trovano su un'alta montagna. E anche attorno a loro due Finn può vedere solo montagne. Una vicino all'altra, e sono tutte coperte con grandi alberi verdi. Quando Finn guarda un'altra volta la valle, gli viene la nausea. "Dobbiamo andare laggiù?", chiede un poco spaventato. "E come facciamo?"

Hannibal sorride e mostra al suoa amico una puleggia di acciaio. Una puleggia come quella lui l'ha già vista, a un parco giochi (Abenteuer-Spielplatz). Lì lui si poteva appendere appendere ad una corda e dondolare da un pilone all'altro. Là si era divertito e si era sentito come Tarzan nella Jungla. Ma che cosa aveva a che fare una tale carrucola con la scuola? "Cosa ci dobbiamo fare con quella?", chiede. "Beh, facciamo come tutti gli altri", risponde Hannibal e mostra tre bambini colombiani, che sono su un grosso pilone. Da lì va un robusto cavo verso una montagna sull'altro versante. Finn nota ora anche sulle altre montagne altre corde. Queste sono sospese alte sulle valli, anche un grattacielo ci starebbe sotto di loro. Si può appena riconoscere l'ampio e selvaggio fiume nella valle.

"Non ci credo! Mi stai facendo uno scherzo, Hannibal. Vero?", chiede Finn al suo amico. Hannibal ride e risponde solo: "No, noi lo guardiamo e basta. E' davvero difficile e molto pericoloso." Finn e Hannibal guardano i tre bambini con attenzione. Hanno tutti una specie di cintura (Gürtel) con una banda (Riemen) estendibile. Con quella si assicurano (festmachen) alla puleggia e al cavo. I bambini mostrano a Finn una forcella di legno. "Quando vogliono frenare, premono la forcella contro il cavo", spiega Hannibal. Finn torna a guardare i bambini. Uno di é già appeso al cavo, si da una spinta con forza a terra e scivola come un trapezista in direzione della montagna dall'altra parte. "Perché non ci sono qui strade o ponti?", chiede Finn pensosamente. "Questo sarebbe certamente più sicuro." Hannibal annuisce. "Certamente vero", risponde. "Ma le strade e i ponti sono molto costosi e qui in Colombia la gente é molto povera." Finn annuisce e non crede ai suoi occhi. Sul cavo dalla montagna sull'altro lato arriva una mucca. Incredulo fissa Hannibal. "Il cavo trasporta non solo persone, ma anche animali e quando é necessario, anche mobilia (Möbelstück)", spiega Hannibal, che nel frattempo s'é messo a sedere sulla spalla di Finn e gli tira l'orecchio impaziente. "Vieni, dobbiamo andare. E' già tardi!", gli bisbiglia all'orecchio. "Cosa? Di già?", chiede Finn. "Voglio proprio vedere un tappeto volante, o un armadio volante", dice Finn scontento. "Magari la prossima volta", risponde Hannibal.

E come Finn lascia cadere il pezzo di corda dalla sua mano a terra, sente ancora il forte rombo e si libra sulla nuvola colorata, che lo porta velocemente a casa nel suo soffice e caldo letto. S'é stancato e si accuccia con Hannibal nel profondo del suo piumino. "Sono contento che noi abbiamo strade e sentieri, su cui io posso andare a scuola", pensa e si addormenta, completamente esausto per il viaggio.
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Questa mia approssimativa traduzione vorrebbe aiutare la comprensione dell'episodio n° 42 di Slow German. Il testo originale, adatto a chi abbia una buona conoscenza di base del tedesco, é lì disponibile anche letto dall'autrice, Annik Rubens, in formato mp3.

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