Quindici anni di arresti domiciliari

Fino al suo rilascio (die Entlassung, -en) nel novembre 2010, Aung San Suu Kyi, donna politica birmana, ha passato (verbringen, verbrachte, verbracht) 15 anni in prigione e agli arresti domiciliari (der Hausarrest, -e). Si è sempre contrapposta al regime militare nel suo Paese.

[Foto: Aung San Suu Kyi - ha combattuto per la democrazia nonostante gli arresti domiciliari]

Birmania (Birma), Paese nel sud-est asiatico, nel 1990: il capo dell'opposizione Suu Kyi vince le elezioni con il suo partito LND, la Lega Nazionale per la Democrazia (NLD - Nationalen Liga für Demokratie). Ma la sua vittoria (der Sieg, -e) non venne riconosciuta (anerkennen, anerkannte, anerkannt) dal regime militare nel suo Paese. Suu Kyi lotta ancora, anche se è agli arresti domiciliari, e per il suo impegno (der Einsatz, Einsätze), nel 1991, riceve (erhalten [erhältst, erhält], erhielt, erhalten) persino il premio Nobel per la pace.

Questa rappresentante politica è per molti un simbolo degli sforzi (die Bemühung, -en) per liberare la Birmania dal controllo della giunta militare (die Junta, Junten), che governa il Paese da decenni. Fino alla sua liberazione nel 2010, Suu Kyi ha dovuto spesso stare in prigione o agli arresti domiciliari. Il giorno della sua liberazione, questa sessantacinquenne ha detto: "Se collaboriamo nell'unità (die Eintracht _), raggiungeremo il nostro scopo. Abbiamo ancora molto da fare".

La liberazione di Suu Kyi è stata accolta con soddisfazione (begrüßen, begrüßte, begrüßt) in tutto il mondo. Politici delle più diverse nazioni si appellano al regime militare in Birmania perché vengano rilasciati anche gli altri, più di 2000, prigionieri politici. Chiedevano anche illimitata (uneingeschränkt) libertà di movimento (die Bewegungsfreiheit _) e di parola (die Redefreiheit _) per l'assegnataria del premio Nobel. Per gli innumerevoli sostenitori in Birmania, Suu Kyi è una fonte di speranza (der Hoffnungsträger, -). Una volta ha detto: "l'unica prigione è la paura. E l'unica libertà è la libertà dalla paura."

Testo originale: Deutsche Welle Top-Thema 16 novembre 2010

Il giorno fatale della Germania

Il nove novembre 1989 cadde (fallen [fällst, fällt], fiel, gefallen) il Muro di Berlino. Eppure il 9 novembre, che è considerato uno dei giorni più importanti nella storia tedesca, ricorda (erinnern, erinnerte, erinnert an) anche l'orrore (das Schreckliches) - i crimini (das Verbrechen, -) del nazismo.

[Foto: persone sul Muro di Berlino - il 9 novembre è noto soprattutto per la caduta del Muro]

La caduta del muro di Berlino è stato un evento che, il 9 novembre 1989, ha cambiato il mondo. Un anno dopo Germania orientale e occidentale si sarebbero nuovamente unite (wiedervereinigt) dopo 41 anni di separazione. Con la scomparsa della seconda dittatura sul territorio tedesco, con la fine della DDR (RDT - Repubblica Democratica Tedesca), si concluse il conflitto tra oriente e occidente. Ma il 9 novembre 1989 non fu solo un giorno fatale (schicksalhaft) per la Germania e l'Europa: nella storia tedesca il 9 novembre è stato già più volte una data importante.

Nel 1918, il socialdemocratico Philipp Scheidemann proclamò (ausrufen, ausrief, ausgerufen) da un balcone del Reichstag di Berlino la Repubblica di Weimar. In questo modo (hiermit) venne terminata la monarchia del kaiser Guglielmo II. Ma il percorso della giovane democrazia in Germania fu difficile: il 9 novembre 1923 i nazisti marciarono a Monaco verso la Loggia dei Marescialli (die Feldherrnhalle). Il capo era Adolf Hitler, che dieci anni dopo prese (übernehmen [nimmst, nimmt], übernahm, übernommen) il potere (die Macht, Mächte) in Germania e fece precipitare il mondo nella sua più grande catastrofe (in eine Katastrophe stürzen, stürzte, gestürzt): la seconda guerra mondiale.

Dal 1933 gli ebrei vennero sempre più spossessati dei propri diritti (entrechten, entrechtete, entrechtet), fino a venire sistematicamente eliminati (vernichten, vernichtete, vernichtet). Proprio all'inizio della seconda guerra mondiale nel reich tedesco, il 9 novembre 1938, le sinagoghe bruciarono. In questo pogrom vennero uccisi centinaia di ebrei, circa 30.000 vennero deportati (verschleppen, verschleppte, verschleppt) nei campi di concentramento. Il 9 novembre 1938 è nella lista dei giorni fatali come il giorno più orribile. Una più grossa differenza con il 9 novembre 1989, il giorno della caduta del Muro, è difficilmente immaginabile.

Testo originale: Deutsche Welle Top-Thema 12 novembre 2010

Sempre più malattie croniche

Le malattie del benessere (die Zivilisationskrankheit, -en) come malattie (die Erkrankung, -en) del cuore o il diabete sono per i medici e per gli scienziati la maggiore sfida (die Herausforderung, -en) del futuro - non solo nei Paesi ricchi.

[Foto: un uomo morde (beißen, [beißt, –], biss, gebissen) un hamburger - malattie croniche a causa di cibi non sani]

Le malattie croniche hanno sopravanzato (ablösen, ablöste, abgelöst) le malattie infettive (die Infektionskrankheit, -en) come causa di morte (die Todesursache, –n) più frequente. Escludendo (außer) l'Africa, oggi nel mondo muoiono più persone di malattie come il diabete che di AIDS o malattie simili. Questa evoluzione è la conseguenza di uno stile di vita malsano, che si è diffuso (sich ausbreiten, ausbreitete, ausgebreitet) dall'Europa e dagli USA anche in altre regioni del mondo.

Cibo troppo salato (salzig), dolce, grasso, troppo poco movimento: le malattie croniche per lungo tempo sono state considerate come malattie del benessere (die Wohlstandskrankheit, -en) dei Paesi occidentali industrializzati. Ma anche in Africa i generi alimentari prodotti industrialmente sostituiscono (ersetzen, ersetze, ersetzt) i piatti tradizionali. Pekka Puska, presidente della World Heart Federation, dubita (zweifeln, zweifelte, gezweifelt) che le malattie croniche e il benessere siano correlati (zusammengehören, zusammengehörte, zusammengehört). Dato che anche in Europa si trovano persone con malattie del benessere soprattutto nelle fasce più povere.

L'80% di tutte le persone che muoiono oggi di malattie croniche vengono da Paesi dove i redditi variano dal poco al medio. Ma oltre al diabete e alle malattie cardiache c'è un altro gruppo di malattie croniche, che fino ad oggi (bislang) sono state sottostimate: le malattie mentali (die psychische Krankheit, -en). Ad esempio (beispielsweise) in tutto il mondo circa 150 milioni di persone soffrono di depressione. Molte malattie psichiche sono inoltre la causa di ulteriori malattie.

Alcune malattie del benessere potrebbero essere evitate (vermeiden, vermied, vermieden) per mezzo della prevenzione (die Prävention, -en). Lo studioso Peter Piot chiede che il problema sia risolto velocemente, perché, ad esempio, in Europa sono molti giovani già sovrappeso (übergewichtig). Suggerisce: "Bisogna dare degli incentivi (der Anreiz, -e),ad esempio pensare ad una tassa per cibi non sani, come esiste per l'alcol o il tabacco."

Testo originale: Deutsche Welle Top-Thema 9 novembre 2010

Il ritorno della barba

Gli uomini veri portano la barba (einen Bart tragen), dicono alcuni. La barba è spregevole, sostengono altri. Sia barba completa (der Vollbart, Vollbärte) che baffi (der Schnurrbart, Schnurrbärte) si vedono sempre più spesso in Germania giovani che portano la barba.

Per molto tempo (lange Zeit) i baffi sono stati ritenuti fuori moda (stillos) e vecchio stile (altmodisch). Ma adesso sono tornati alla moda: quello che ieri era out, oggi è di nuovo in. Le barbe sono di nuovo per le strade tedesche - soprattutto per i giovani sotto i 30 anni. Non è una sorpresa: quando star di Hollywood come Brad Pitt o Leonardo Di Caprio si mostrano in pubblico con una barba, questo ha un effetto anche in Germania.

Gunnar Hämmerle fotografa per il suo blog di moda persone alla moda. È costantemente in viaggio nelle metropoli del mondo e osserva: "La barba sta conoscendo un ritorno." Secondo Hämmerle i tempi della rasatura completa (die Glattrasur, -en) sono passati. Anche lui stesso porta una barba completa. Ritiene che in questo modo lui sembri più anziano e più serio. Per lui la barba è "Parte dell'essere uomo".

Anche Willi Preuß non apprezza molto (nicht viel halten) la rasatura. Questo cinquantadueenne è il presidente della federazione tedesca dei club della barba. Da anni organizza il campionato (die Meisterschaft, -en) della barba, in patria e all'estero. Partecipano alle competizioni anche sempre più giovani, principalmente nella categoria "pizzetto (der Kinnbart)" e "favoriti (der Backenbart)". Porta la sua barba come dimostrazione (aus Überzeugung): "Perché è ben accettata (gut ankommt) dal mondo femminile. Naturalmente è necessario che sia pulita e curata (pflegen, pflegte, gepflegt)."

Il taglio dei capelli (die Frisur, -en) e la barba possono essere usati per cambiare la forma del visto. Secondo l'acconciatrice Carine Bartholomé i baffi stanno bene solo su facce sottili (schmal). La barba di tre giorni (der Dreitagebart) e quella completa, al contrario, rendono le facce tonde più lunghe. In ogni caso (jedenfalls) il fotografo Gunnar Hämmerle supporta il nuovo trend: "Mi farebbe piacere se la gente in Germania fosse più audace per lo stile e la moda. Per sperimentare con l'aspetto, può anche aiutare a conoscere meglio sé stessi."

Testo originale: Deutsche Welle Top-Thema 5 novembre 2010

Dilma Rousseff presidente

Il Brasile elegge la sua prima presidentessa

I votanti in Brasile hanno scelto la candidata del partito laburista al governo, Dilma Rousseff, come loro nuovo presidente. La signora Rousseff ha ottenuto il 56% dei voti nel ballottaggio, battendo il suo rivale, il socialdemocratico Jose Serra. Paulo Cabral racconta la storia della prima donna presidente del Brasile.

Era una scolaretta quando il Brasile precipitò nella dittatura militare nel 1964, diventando più tardi un elemento chiave (key player) in un gruppo militante di resistenza alla dittatura, motivo per cui fu arrestata e torturata. Il suo nome è tuttora inscritto (engraved) nel muro della prigione dove ha passato tre anni.

Una carriera di dipendente pubblico (civil servant), Roussef diventò ministro dell'energia quando Lula da Silva venne nominato (to take office) nel 2002.

Nel 2005, dopo che uno scandalo causato dalla corruzione fece cadere (to bring down) elementi chiave del governo, Lula da Silva la fece diventare capo del suo staff, un posto che ha mantenuto fino al marzo 2010, quando ha iniziato la sua campagna elettorale (to launch a campaign) per la presidenza come candidato del partito laburista. Con il tasso di consenso (approval ratings) di Lula all'80% dietro di lei, in pochi dubitavano delle sue possibilità di successo, nonostante un campagna elettorale insignificante (lacklustre).

Il primo gennaio, Dilma Rousseff darà il cambio al presidente più popolare che il Brasile abbia mai conosciuto. Non sarà facile sostituirlo (act to follow)

Testo originale: BBC Words in the News 1 novembre 2010

Più economia a scuola

Sempre più giovani hanno debiti (die Schuld, -en) e, ad esempio, non possono pagare il conto del loro cellulare (das Handy, -s). Imparano poco di economia a scuola. Per questo motivo la richiesta di "Economia (die Ökonomie)" come materia scolastica è in crescita.

[Foto: una donna siede davanti a molti formulari - trattare correttamente il denaro protegge dai debiti]

Una volta al mese, in un quotidiano (die Tageszeitung, -en) tedesco, si trova una pagina che viene scritta da studenti. "I giovani e l'economia", si chiama il progetto, per mezzo del quale gli studenti del corso lavorano regolarmente con la sezione affari (der Wirtschaftsteil, -e) del giornale. Un progetto che può esistere solo perché è sostenuto e finanziato dall'associazione federale delle banche tedesche.

Inge Niebergall, membro dell'associazione bancaria, non riesce a capire perché la materia "Economia (die Wirtschaft _)" non sia normalmente (regulär) nell'orario (der Stundenplan, Stundenpläne). Secondo una ricerca i tre quarti di tutti i giovani vogliono avere tale materia. Anche Thomas Retzmann del consiglio tedesco per l'educazione economica è preoccupato (beunruhigt). Secondo lui (seiner Meinung) solo pochissimi studenti capiscono concetti come l'inflazione o la previdenza pensionistica (die Altersvorsorge, -n).

Certamente viene fornito (vermitteln, vermittelte, vermittelt) dalle scuole l'insegnamento economico. Ma i piani di studio (der Lehrplan, Lehrpläne) cambiano nei vari Land federali - l'istruzione in Germania è compito dei Land federali. Ma una materia standard (einheitlich) "Economia" non c'è da nessuna parte, piuttosto il tema "economia" è diviso tra matematica, tedesco e geografia. Dunque sono richieste idee, come pure le capacità, perché gli studenti possano utilizzarle quando ne avranno bisogno in seguito nella vita.

Il presidente dell'associazione centrale degli artigiani tedeschi, Otto Kentzler, chiede anche una migliore formazione degli insegnanti: tra l'altro suggerisce (vorschlagen [schlägst, schlägt], vorschlug, vorgeschlagen) di introdurre la materia di "Economia" per insegnanti in un corso certificato (das Gutachten, -). Ma finché questo non avverrà, insegnanti e studenti dovranno essere aiutati da progetti come quello dell'associazione bancaria e dei giornali.

Testo originale: Deutsche Welle Top-Thema 2 novembre 2010