Immondizia per pranzo

Milioni di persone nel mondo patiscono la fame (hungern, hungerte, gehungert), e allo stesso tempo vagonate di (tonnenweise) generi alimentari sono gettati nell'immondizia (wegwerfen [wirfst, wirft], wegwarf, weggeworfen). Una gestione dei (der Umgang mit) generi alimentari più oculata potrebbe smorzare (abschwächen, abschwächte, abgeschwächt) la crisi climatica e alimentare.

[Foto: pane in un bidone dell'immondizia (der Mülleimer, –) - semplicemente buttato via!]

Sul prato (der Rasen, –) di fronte a una università londinese c'é un gruppo di studenti che sta facendo un pick-nick. "Abbiamo una gran quantità (jede Menge) di sandwich inpacchettati (abgepackt) ... e una gigantesca (Riesen-) scatola di formaggio che un supermecato ha lasciato davanti alla porta, dato che era passata la data di scadenza (das Verfallsdatum ist abgelaufen)", dice un giovanotto. Gli studenti si fanno chiamare "sommozzatori (der Taucher, -) dell'immondizia", perché mangiano generi alimentari che altri gettano nell'immondizia (im Abfall entsorgen, entsorgte, entsorgt). In questo modo protestano contro la società dello spreco (die Wegwerfgesellschaft, –en).

Tristram Stuart é laureato (der Absolvent, -en) all'università d'elite di Cambridge, piccolo coltivatore (der Kleinbauer, –n) e autore del libro "Waste". Dice che nei ricchi paesi europei e in USA tra il 30 e il 50 percento di tutti i generi alimentari sono buttati via. Nello stesso tempo quasi un miliardo di persone nel mondo patiscono la fame. Stuart spiega: "Con quello che i paesi ricchi gettano via si potrebbero nutrire questi affamati più di quattro volte."

Secondo Stuart i supermercati hanno la principale responsabilità per lo spreco di generi alimentari: perché gli scaffali stiano pieni, sovraccaricano (überfüllen, überfüllte, überfüllt) i loro magazzini. E invece di donare (spenden, spendete, gespendet) i generi alimentari avanzati (übrigbleiben, übrigbleib, übriggeblieben) molti supermercati li rendono immangiabili (ungenießbar) usando veleno o un colore. Inoltre Stuart protesta contro (klagen, klagte, geklagt über) i criteri (das Kriterium, Kriterien) per i generi alimentari che spesso sono molto stringenti. Dice: "Giusto quando vedi una cassa piena di carote ben cresciute pensa che il coltivatore deve aver buttato via circa il 30 percento del suo raccolto (die Ernte, -n).

Il giovane autore si preoccupa anche dell'ambiente, dato che questo viene pesantemente messo alla prova (belasten, belastete, belastet) dalla società dello spreco. "Vengono rilasciati sempre più gas ad effetto serra (das Treibhausgas, -)", spiega Stuart. "E vengono sradicate (roden, rodete, gerodet) sempre più foreste pluviali, al solo fine di permetterci di produrre altri generi alimentari per poterne sprecare (vergeuden, vergeudete, vergeudet) ancora di più." A lui é chiaro: finché non cambiamo il nostro modo di gestire i generi alimentari, la lotta contro la crisi climatica e alimentare resterà senza successo.
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Deutsche Welle Top-Thema del 29 dicembre 2009.

Ritorno alla Chiesa

Le Chiese perdono (verlieren, verlor, verloren) sempre più membri di quanti nuovi ne attraggono. Molte persone non sentono più la loro relazione. Ora la Chiesa Evangelista vuole riconquistare ex membri in Germania.

[Foto: persone alla preghiera - ne dovrebbero tornare ancora di più...]

Circa 150.000 persone lasciano ogni anno la Chiesa Evangelista - per disillusione (die Enttäuschung, -en), indifferenza (die Gleichgültigkeit _) o semplicemente per risparmiare la tassa per il culto (die Kirchensteuer, –n). Da alcuni anni la Chiesa Evangelista ha successo (gelingen, gelang, gelungen) nel riconquistare almeno una parte dei membri usciti (ausgetreten). I motivi per il reingresso (der Wiedereintritt, –e) sono diversi (unterschiedlich). Spesso alcuni dicono che vorrebbero sposarsi in chiesa. Per altri é la nascita dei loro bambini.

Annette Dieckmann-Bartels é rientrata perché vuole supportare (aufrechterhalten, aufrechterhielt, aufrechterhalten) la cultura cristiana. "É davvero importante e se questa cultura non può essere supportata perché molti non se lo possono permettere (sich etwas nicht leisten können), allora sarebbe molto triste." Vuole evitare (verhindern, verhinderte, verhindert) che chissà quando un luogo di culto si trasformi (umbauen, umbaute, umgebaut) in un posteggio. Margot Käßmann, la presidente del consiglio (der/die Ratsvorsitzende, –n) delle Chiese Evangeliche in Germania (EKD) sottolinea (betonen, betonte, betont) che la Chiesa deve adottare (annehmen [annimmst, annimmt], annahm, angenommen) un "comportamento (die Grundhaltung, –en) invitante". Nessuno deve avere una cattiva coscienza (ein schlechtes Gewissen) quando rientra nella Chiesa.

Nelle province orientali la situazione é diversa. Qui la relazione con la Chiesa é stata chiusa per due o tre generazioni. Eppure Margot Käßmann vede anche qui qualche possibilità per la Chiesa di conquistare persone - soprattutto per i bambini e la cultura: "Non sono i genitori a portare i bambini in chiesa, ma piuttosto i bambini portano i genitori. Questo é un nuovo e interessante fenomeno." Anche per Lisa Dölling-Eckle é stato il reingresso un passo speciale: "Mi sono seduta lì quella notte con mio marito e ho pensato: sono già di nuovo presente. Mi sento di nuovo fare parte."
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Deutsche Welle Top-Thema del 25 dicembre 2009.

Felice e giusto Natale

Natale é il tempo dei regali. Ma molti articoli sono prodotti in Cina in condizioni disumane (unmenschlich). Il progetto "Fair spielt" vuole rendere consapevoli di (aufmerksam machen auf) questo.

[Foto: operaie in Cina - le operaie cinesi sono spesso trattate in modo inumano]

Tre quarti dei giocattoli nei negozi tedeschi arrivano dalla Cina. Il motivo per cui i giocattoli sono spesso molto economici é che la maggior parte degli articoli sono prodotti in condizioni degradanti (menschenunwürdig). Spesso anche da bambini. Sabine Harles del progetto "Fair Spielt" si occupa da anni di rendere consapevoli (bewusst machen) i clienti di questo problema.

Harles dice: "Cattive (mies) condizioni di lavoro significano che non viene pagato lo stipendio minimo contrattuale (der Mindestlohn, Mindestlöhne), o che gli orari di lavoro superano (überschreiten, überschritt, überschritten) le regole di legge. Molte lavoratrici lavorano fino a 16 ore al giorno. Dopo molti mesi sono spesso esaurite (erschöpft). Ci sono stati persino dei casi di morte (der Todesfall, Todesfälle). In Cina, la morte in seguito a esaurimento ha addirittura un suo proprio nome.

Durante le feste natalizie molti clienti dimenticano l'origine (die Herkunft, Herkünfte) dei giocattoli. Solo in pochi prestano attenzione (achten, achtete, geachtet) alla provenienza dei prodotti. Ma anche per i clienti che vogliono comprare consapevolmente, é difficile farlo: spesso non si riesce a scoprire dove i giocattoli sono stati fatti. Sabine Harles sottolinea: "É molto difficile rintracciare (verfolgen, verfolgte, verfolgt) il percorso che un prodotto ha seguito, quando, come gioco, é composto da molte parti assemblate (zusammensetzen, zusammensetzte, zusammengesetzt)."

Inoltre, nemmeno la confezione dei giochi aiuta. Invece si può cercare su internet. In fair-spielt.de si può cercare quali produttori e aziende sono affidabili (vertrauenswürdig). Secondo Sabine Harles si può stimare (ausgehen, ausging, ausgegangen von) che solo il 20 percento di tutti i produttori producano la loro merce in modo equo.
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Deutsche Welle Top-Thema del 22 dicembre 2009.

Senza alcool non c'é la festa

Bere porta dal medico: sempre più giovani vanno all'ospedale perché hanno bevuto troppo alcool. Ora la politica vuole fare (unternehmen [nimmst, nimmt], unternahm, unternommen) di più di questo pericoloso trend.

[Foto: un ubriaco (der/die Betrunkene, -n) su una panchina (die Bank, Bänke) - sempre più giovani bevono troppo alcool]

Il numero di intossicazioni alcoliche (die Alkoholvergiftung, –en) cresce rapidamente tra i giovani. Lo Statistische Bundesamt (Ufficio Federale di Statistica) ha pubblicato a questo proposito (hierzu) cifre sconvolgenti (erschreckend): nel 2008 sono stati portati in cliniche 25.700 giovani tra i dieci e i venti anni a causa di eccessivo (übermäßig) consumo di alcol. É l'undici percento in più del 2007. In confronto all'anno 2000, in cui erano stati 9.500, la cifra dei giovani ubriaconi (der Komasäufer, -) é cresciuta addirittura del 170 percento.

Circa un quinto dei colpiti (der/die Betroffene, –n) sono bambini sotto i 15 anni. Soprattutto tra le giovani si osservano (beobachten, beobachtete, beobachtet) sempre più spesso intossicazioni alcoliche acute. Sempre più spesso si attaccano alla bottiglia (zur Flasche greifen). Anche nel gruppo di età dei giovani adulti tra i 15 e 20 anni é triplicato (sich verdreifachen, verdreifachte, verdreifacht) il numero totale nel 2008 rispetto (im Vergleich zu) all'anno precedente (das Vorjahr, -e).

Il commissario per le droghe (der/die Drogenbeauftragte, –n) del governo tedesco, Mechthild Dyckmans, chiede una gestione chiara contro questo trend. Dice che non ha mai visto un numero così elevato di bambini e giovani che si ubriacano (sich betrinken, betrank, betrunken) in modo così fuori controllo (hemmungslos). Perciò Dyckmans supporta (sich aussprechen [sprichst, spricht], aussprach, ausgesprochen für) più incisive misure di prevenzione (die Präventionsmaßnahme, –n). Ad esempio si dovrebbero fare più controlli sull'identità quando vengono comprati alcolici da chi abbia un'età stimata sui 25 anni e più pervenzione all'alcol (die Alkoholprävention, –en) nelle scuole.

Ma mancano ai giovani anche modelli (das Vorbild, –er) positivi: più spesso di prima anche gli adulti alzano il gomito (einen über den Durst trinken). Quando si guarda all'abuso (der Missbrauch, Missbräuche) di alcol tra chi ha più di venti anni, i numeri non sembrano migliori. Secondo gli uffici federali il numero dei ricoveri (der Aufenthalt, -e) in ospedale tra gli adulti é cresciuto dell'undici percento tra il 2007 e il 2008. L'abuso di alcol é stato tra gli adulti la seconda ragione principale per un ricovero ospedaliero.
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Deutsche Welle Top-Thema del 15 dicembre 2009.

Quando il medico guida il taxi

Molti immigrati (der Migrant, -en) hanno studiato o hanno imparato una professione nel loro Paese ma non possono utilizzarla: la loro formazione non viene riconosciuta (anerkennen, anerkannte, anerkannt) in Germania. Questo potrebbe cambiare in futuro.

[Foto: tassisti che parlano tra loro - forse sono insegnanti, medici o ingegneri?]

Chi prende un taxi in Germania, non di rado viene portato alla sua meta da un insegnante tunisino, un dentista turco o da un ingegnere iraniano. Allo stesso tempo (gleichzeitig) l'economia tedesca soffre da anni di una mancanza (der Mangel, Mängel) di professionisti (die Fachkraft, Fachkräfte). In realtà ci sono molti professionisti che vivono in Germania. Eppure molti di loro devono lavorare molto al di sotto della loro qualificazione.

Circa tre milioni di immigrati in Germania hanno un diploma (der Abschluss, Abschlüsse) accademico o professionale. Ma a mezzo milione di immigrati quello non é riconosciuto, dicono gli esperti. Il governo vuole ora usare meglio questo sapere e queste esperienze (die Erfahrung, -en). "Noi dipendiamo da (angewiesen sein auf) i professionisti stranieri per lo sviluppo demografico (die Bevölkerungsentwicklung, -en)", dice il ministro federale per l'istruzione, signora Annette Schavan. Vuole rendere più semplice per gli immigrati il riconoscimento (anerkennen zu lassen) dei loro diplomi e certificati.

Lo scopo del governo é di stabilire (aufstellen, aufstellte, aufgestellt) regole più chiare in questo campo. Una nuova legge di parificazione (einheitlich) dovrebbe ad esempio occuparsi del riconoscimento dei diplomi degli immigrati in Germania. Inoltre dovrebbe esserci un ufficio centrale invece di (anstelle) circa trecento differenti enti (die Anlaufstelle, -n). Il suo compito dovrebbe essere quello di informare gli immigrati e di supportarli nel riconoscimento dei loro diplomi dal loro Paese.

Naturalmente non c'é alcuna garanzia che tutti i diplomi vengano riconosciuti. Maria Böhmer, la responsabile per l'integrazione del governo federale spiega: "Dato l'alto livello (das Niveau, -s) che ha la formazione in Germania, può essere che un ingeniere straniero debba accettare (einsehen, einsah, eingesehen) che la sua formazione sia piuttosto parificata (entsprechen [entsprichst, entspricht], entsprach, entsprochen) a quella di un perito tecnico". E' sicura che questo sia un importante passo verso l'integrazione. Perché "é tempo che i medici ucraini possano lavorare qui non come infermieri (die Pflegekraft, Pflegekräfte) ma piuttosto in un loro studio.
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Deutsche Welle Top-Thema del 15 dicembre 2009.

Imparare il tedesco ad Hanoi

Cresce (wachsen [wächst, -], wuchs, gewachsen) l'interesse nell'imparare il tedesco in Vietnam. Ma fino a questo momento (bisher) ci sono lì solo otto scuole che offrono questo linguaggio. Perciò devono arrivare ad Hanoi altri insegnanti di tedesco e più vietnamiti devono essere formati all'insegnamento del tedesco.

[Foto: studenti vietnamiti che imparano volentieri il tedesco in un aula]

In Vietnam sempre più bambini vogliono imparare il tedesco a scuola. Molti di loro hanno parenti (die/der Verwandte, -n) in Germania. Soprattutto nel Vietnam del Nord vivono molti ex lavoratori temporanei (der Gastarbeiter, - ) della DDR. Per questo motivo i loro bambini sono già venuti in contatto (in Berührung kommen) con la lingua tedesca. "Mio padre é il mio insegnante", racconta ad esempio Irene, che ha sette anni. Le piacerebbe un giorno (eines Tages) studiare in Germania.

Perché l'interesse (die Nachfrage, –n) per la Germania é molto grande, correntemente non tutti gli studenti interessati riescono ad ottenere un posto in una classe. Spesso siedono lì dai 45 ai 60 scolari. Questo dovrebbe cambiare: la ZfA, Zentralstelle für das Auslandsschulwesen, ha l'obiettivo (sich schreiben auf die Fahnen) di portare insegnanti dalla Germania al Vietnam. Ma anche nel Vietnam l'ente coopera (kooperieren, kooperierte, kooperiert) con le università per formare insegnanti di tedesco.

Hoa é una di queste giovani insegnanti di tedesco: ha studiato la lingua e ha fatto la formazione per insegnanti secondo gli standard tedeschi, il cosiddetto Referendariat (das Referendariat, –e: una sorta di stage in una scuola statale). Insegna alla scuola Dong Da in Hanoi. Il suo collega Jens Wedekind é stato mandato in Vietnam dalla ZfA. "Qui gli studenti hanno un diverso approccio (die Einstellung, –en) all'apprendimento", dice. "Sono più orientati al risultato (leistungsorientiert) e motivati."

Anche se la lingua tedesca con le sue molte consonanti e la complicata grammatica é difficile, gli scolari sono molto attivamente impegnati (fleißig). Presto (demnächst) molte altre scuole in Vietnam coopereranno con il Vietnam. Perché da quando il Vietnam si é aperto (sich öffnen, öffnete, geöffnet), é costantemente aumentato l'interesse per le lingue straniere.
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Deutsche Welle Top-Thema del 11 dicembre 2009.

Gli svizzeri dicono "no"

In Svizzera la costruzione di moschee (die Moschee, –n) con minareti (das Minarett, –s / -e) é stata fermata per via di un referendum (der Volksentscheid, –e). Il divieto é stato discusso da politici e rappresentanti delle chiese in tutto il mondo. Alcuni lo accolgono favorevolmente (begrüßen, begrüßte, begrüßt) altri ne sono scioccati.

[Foto: la cima di un minareto di una moschea a Zurigo - un minareto a Zurigo - per il momento (vorerst) non ce ne saranno altri]

La maggioranza degli svizzeri non vuole altri minareti nel proprio Paese: alla fine di novembre 2009 circa il 57 per cento della popolazione ha deciso in un referendum contro di loro - e quindi anche contro la chiamata del muezzin (der Muezzin, –s) alla preghiera. Molti politici svizzeri sono rimasti sorpresi e sconvolti dal risultato.

In Svizzera vivono circa 100.000 turchi. Per il presidente del consiglio turco Tayyip Erdogan il risultato del referendum é un segno dell'ostilità all'islam in Europa. Il ministro degli esteri turco dichiara (melden, meldete, gemeldet) che i turchi che vivono in Svizzera sono preoccupati (besorgt). Il divieto ai minareti é descritto come "chiaramente (eindeutig) discriminatorio (diskriminierend) anche da un rappresentante ONU, che vede la libertà di culto in pericolo.

Mina Ahadi, presidente (der/die Vorsitzende, –n) del consiglio centrale (der Zentralrat, Zentralräte) degli ex-musulmani in Germania dice: "Le persone in Svizzera hanno votato contro la legge islamica (die Scharia _). E pensiamo che sia stata una giusta decisione." Ahadi pensa che le organizzazioni islamiche cercano, per mezzo della religione, di ottenere maggiore influenza e potere. Nella sua opinione i minareti e le moschee sono usati come simboli politici.

Secondo sociologi il referendum mostra soprattutto una cosa: le persone hanno paura dell'islam. Ne sanno poco e conoscono solo gli effetti (die Auswirkung, –en) di quando in un Paese islamico si fa politica con la religione. Molti equiparano (gleichsetzen, gleichsetzte, gleichgesetzt) l'islam con l'islamismo o con il terrorismo.

Il cardinale Karl Lehmann, uno dei più alti rappresentanti della chiesa cattolica in Germania, supporta (sich aussprechen [sprichst, spricht], aussprach, ausgesprochen für) la tolleranza religiosa e le moschee in Europa. Ma chiede anche al mondo arabo più tolleranza nei confronti dei cristiani in alcuni Paesi. Come esempio cita l'Arabia Saudita, dove i cristiani corrono il rischio (Gefahr laufen [läufst, läuft], lief, gelaufen) di essere arrestati (verhaften, verhaftete, verhaftet) quando praticano (ausüben, ausübte, ausgeübte) la loro religione apertamente.
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Deutsche Welle Top-Thema del 09 dicembre 2009.

Accordo sul nucleare tra USA e Russia

Il ministro degli esteri russo dice che i colloqui con gli Stati Uniti per trovare una sostituzione al trattato per il disarmo nucleare sono "vicino ad un accordo (coming to a close)", proprio poche ore prima che il trattato esistente, l'accordo START 1 firmato nel 1991, giunga alla sua scadenza.

Nonostante la frenetica attività diplomatica tra Washington e Mosca e il nuovo approccio nelle relazioni (the reset of relations) tra le due parti, era destino che fosse difficile per un nuovo trattato per il controllo degli armamenti entrare in vigore (to come into force) prima della scadenza di venerdì, e quindi i colloqui continueranno dopo la scadenza del vecchio accordo START.

Fonti del Cremlino sembrano ottimistiche su fatto che si possa accordarsi su qualcosa mentre il presidente Obama é in Europa la prossima settimana per ricevere il suo premio Nobel per la pace.

Ma i dettagli del nuovo, complesso accorso non sono stati finalizzati. Dovranno anche essere ratificati in entrambi i parlamenti e questo potrebbe richiedere mesi. Gli Stati Uniti hanno indicato di volere un trattato ad interim per permettere di continuare a tenere sotto controllo gli arsenali nucleari della Russia una volta che la scadenza (deadline) di venerdì viene passata. Ma neanche questo é stato ancora formalizzato.

In Luglio il presidente Barack Obama e la sua controparte russa, Dmitry Medvedev, hanno firmato un'intesa congiunta che vedrà riduzioni di testate (warhead) nucleari schierate (to deploy) a meno di 1.700 per ognuno entro sette anni dal nuovo trattato, un deciso taglio rispetto ai livelli dell'era sovietica.
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BBC Learning English World in the News del 4 dicembre 2009.

Vivere nonostante l'AIDS

In Germania sono circa 67.000 le persone colpite dall'HI-Virus. Parte di loro vivono in istituzioni (die Einrichtung, –en) come la Lebenhaus di Colonia. I malati possono qui per mezzo di residenze assistite (betreut) trovare una via per tornare alla vita.

[Foto: aiuto per gli ammalati di AIDS: la Lebenhaus in Colonia]

Sami Ahniedoy ha scoperto nel 2005 di avere l'AIDS. Ha accolto la notizia tranquillamente (mit Fassung) ma gli é anche chiaro: la sua vita sarà d'ora in poi diversa. Non può più esercitare (ausüben, ausübte, ausgeübte) la sua precedente professione di sarto per uomo (der Herrenausstatter, -), dato che Sami Ahniedoy é considerato colpito da forte handicap (schwerstbehindert).

Oggi Sami é un residente della Lebenhaus di Colonia. Quando é entrato aveva paura della residenza assistita. Ora si sente bene lì. Armin Kalefe-Bermbach dell'Aidshilfe di Colonia é responsabile per la Lebenshaus. Dice che il destino (das Schicksal, -e) di Sami non é una eccezione (der Einzelfall, Einzelfälle). Spiega che molti scoprono di essere infetti o già ammalati. Perché molti hanno paura di andare dal medico e del risultato dell'analisi.

Quelli che scoprono presto di essere infetti hanno buone possibilità di continuare a condurre (fortführen, fortführte, fortgeführt) la loro precedente (bisherig) vita e di raggiungere un'età avanzata. Medicine attive (wirksam) fanno la differenza. Armin Kalefe-Bermbach si ricorda che non é stato sempre così. Quando iniziò ad Aidshilfe, nella metà degli anni 90, la Lebenshaus era proprio un ospizio (das Hospiz, -e). Ma nel corso degli anni questo é cambiato: da ospizio é diventata una casa con residenze assistite.

Lo scopo della Lebenhaus di Colonia é che i pazienti possano fare di nuovo quello che potevano fare prima dell'inizio (der Ausbruch, Ausbrüche) della malattia. Devono poter condurre una vita normale. Sami Ahniedoy lascerà presto la Lebenhaus. Si trasferisce in una nuova offerta abitatitva di Aidshilfe - una in cui si può vivere autonomamente. L'AIDS ha cambiato la sua vita, dice. Ma la malattia non lo tiene in pugno (im Griff haben).
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Deutsche Welle Top-Thema del 04 dicembre 2009.

Zia Emma é tornata

Sempre più tedeschi vanno di nuovo nei piccoli negozi (der Tante-Emma-Laden: il negozio di zia Emma) per i piccoli acquisti. Qui i prezzi sono un poco più alti, ma non é così impersonale (unpersönlich) come al supermercato.

[Foto: Judith Fischer nel suo piccolo negozietto]

In realtà non ci sono quasi più piccoli negozietti in Germania. Negli ultimi dieci anni sono stati costretti a chiudere (dichtmachen, dichtmachte, dichtgemacht) circa 20.000 tra i piccoli negozi di alimentari. Era troppo piccola la possibilità di farcela contro (gegen jemanden/etwas bestehen, bestand, bestanden) i grandi supermercati e discount (der Discounter, -). Eppure ora c'é una rinascita (die Renaissance, –n) dei piccoli negozi.

Judith Fischer possiede un piccolo negozio in una piccola località nella Saarland. "Qui trovo (bekommen, bekam, bekommen) tutto quello di cui ho bisogno", dice il pensionato Werner Müller. "Wurstel (die Wurst, Würste), sigarette, il mio giornale, e qui posso anche giocare al lotto (tippen, tippte, getippt)." Judith Fischer non ha nessuna possibilità contro i grandi discount. Lo sa. Per questo pensa a (sich etwas einfallen [fällst, fällt], einfiel, eingefallen lassen) piccole sorprese in modo da far tornare i clienti. In autunno c'é una piccola festa e a Natale un party natalizio (die Weihnachtsfeier, -n) con vin brülé (der Glühwein, –e).

Judith ha arredato (einrichten, einrichtete, eingerichtet) piacevolemente (hübsch) il suo negozio. Wurstel, formaggio, verdura sono sempre freschi, sugli scaffali (das Regal, -e) si trovano marmellata, salse (die Soße, -n) e scatole (die Dose, -n). Non ci sono fondi di magazzino (der Ladenhüter, –) nel piccolo negozio di paese. Judith compra proprio quello che vogliono i suoi clienti. Non compra i generi alimentari solo al mercato all'ingrosso (der Großmarkt, Großmärkte). "Non é sempre il più conveniente," ci spiega, "guardo dove ci sono le migliori offerte nei supermercati. Così posso tenere i prezzi sotto controllo (den Preis halten).

Molti dei clienti abituali (der Stammkunde, -n) preferiscono comprare nel negozio di paese, piuttosto di andare in macchina al supermercato, perché il supermercato é per loro troppo impersonale. Nel negozietto di paese, al contrario (hingegen), ci si può prendere il proprio tempo (sich Zeit lassen) e anche intrattenersi (unterhalten [hältst, hält], unterhielt, unterhalten) con gli altri clienti. Judith Fischer é contenta (sich freuen, freute, gefreut): "Sono subentrata (übernehmen [nimmst, nimmt], übernahm, übernommen) nel negozio da due anni, era un poco messo male ((he)runtergewirtschaftet). Da quando sono subentrata va costantemente (stetig) meglio (nach oben)."
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Deutsche Welle Top-Thema del 27 novembre 2009.

Cinque minuti alle dodici

La catastrofe climatica é già qui. L'ambiente (die Umwelt, –en) cambia - con pesanti conseguenze (die Folge, –n) per molti Paesi. Per aiutare (retten, rettete, gerettet) questi Paesi, i loro capi di governo (der Regierungschef, –s) chiedono un immediato (sofortig) aiuto finanziario dall'Unione Europea.

[Foto: un iceberg (der Eisberg, -s) con un buco in mezzo - solo la cima dell'iceberg: il cambiamento climatico diventa sempre più evidente]

"Immaginatevi se la vostra patria stesse uno o due metri sott'acqua. Questo é quanto a me già succede! Il mio Paese é vicino ad affogare (ertrinken, ertrank, ertrunken)." Questo ha detto il presidente dello Stato-isola della Micronesia, Emanuel Manny Mori, ad una conferenza internazionale. Ai Giorni Europei dello Sviluppo a Stoccolma nell'ottobre 2009, ha chiesto come molti altri capi di governo di Paesi in via di sviluppo (das Entwicklungsland, Entwicklungsländer) sostegno (die Unterstützung, –en) economico da parte della UE.

Questo aiuto dovrebbe essere pagato espressamente per combattere il problema ambientale - in aggiunta ai già decisi (vereinbaren, vereinbarte, vereinbart) aiuti allo sviluppo (die Entwicklungshilfe, –n). Esperti stimano che i Paesi in via di sviluppo nel 2020 avranno bisogno di circa 100 miliardi di dollari per gli effetti del cambiamento climatico. Il presidente della Commissione Europea, José Barroso, ha detto che gli Stati industrializzati (der Industriestaat, –en) con il loro stile di vita hanno influenzato il clima. Perciò sono responsabili (verantwortlich) e dovrebbero pagare gli aiuti per i Paesi in via di sviluppo.

Non solo le isole-Stato come la Micronesia hanno problemi. Molti Stati africani, a causa della scarsità (der Mangel, Mängel) d'acqua non possono raccogliere dai campi (ernten, erntete, geerntet) quasi nulla (kaum etwas). Ma anche regioni molto nordiche e fredde sono colpite (betroffen): il ghiaccio in Canada si scioglie (schmelzen [schmilzt, schmilzt], schmolz, geschmolzen). In questo modo la patria degli eschimesi scompare (verloren gehen). Mary Simon, presidentessa dei nativi canadesi chiede per questo motivo 20 miliardi di dollari in aiuti immediati all'UE.

Nonostante la crisi economica i cittadini europei sono pronti a pagare più aiuti allo sviluppo. Questo é mostrato da un sondaggio (die Umfrage, –n) della Commissione Europea. La UE ritiene (von etwas ausgehen, ausging, ausgegangen) che molti Paesi industrializzati aiuteranno i Paesi in via di sviluppo per i problemi ambientali. Ma teme (befürchten, befürchtete, befürchtet) anche che i Paesi donatori (das Geberland, Geberländer) non mettano a disposizione (bereitstellen, bereitstellte, bereitgestellt) altri soldi per altri importanti progetti nei Paesi in via di sviluppo.
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Deutsche Welle Top-Thema del 27 novembre 2009.