Tedesco per il visto

Lingua tedesca, lingua difficile!

Dalla riforma del diritto di immigrazione (das Zuwanderungsrecht) il Goethe-Institut di Istanbul ha molto da fare. Perché le donne e gli uomini che dal loro partner in Germania voglio trasferirsi devono prima superare un esame di lingua (eine Sprachprüfung bestehen).

[Foto: una donna affronta (bearbeiten, bearbeitete, bearbeitet) un esercizio in un corso di tedesco]

"Backe, backe Kuchen, der Bäcker hat gerufen" (Cuoci, cuoci le torte, il panettiere ha chiamato), risuona nell'aula del Goethe-Institut di Instanbul. Lì siedono adulti (erwachsene Menschen) in semicerchio (der Halbkreis, -e) e cantano una vecchia filastrocca (das Kinderlied, -er) tedesca. Ma il divertimento nel cantare non vuole crescere in tutti. Per la maggioranza dei partecipanti al corso (der Kursteilnehmer, -) é difficile imparare la lingua straniera. "Io ho grosse difficoltà con il vocabolario (der Wortschatz, Wortschätze)" dice il ventiseienne Sunar. "Le parole tedesche sembrano tutte uguali e sono così complicate!"

Sunar fa (ist von Beruf) il sarto (der Schneider, –) e da tre anni é fidanzato (verloben, verlobte, verlobt) con una donna in Germania. Dall'esame dipende (abhängen, abhing, abgehangen von) la sua intera esistenza: senza certificato niente visto, senza visto niente vita in comune con la sua donna. Perché dall'agosto 2007 vale in Germania la regola che il "partner congiungente" (nachziehende Ehepartner) deve superare un test sulla lingua. Questo dovrebbe facilitare (erleichtern, erleichterte, erleichtert) l'integrazione in Germania e impedire i matrimoni forzati (die Zwangsehe, -n).

Molte coppie turche si sentono proprio discriminate: ad esempio americani o giapponesi non hanno hanno bisogno del certificato. Ma chi viene dall'Africa, America latina o proprio dalla Turchia, deve fare l'esame (die Prüfung ablegen, ablegte, abgelegt). Anche alcuni politici e giuristi in Germania sono del parere che questa regola sia anticostituzionale.

Un problema aggiuntivo é che non c'é dappertutto la possibilità di frequentare corsi di tedesco - per esempio nell'est della Turchia. Il capo del Goethe-Institut in Instanbul, Claudia Hahn-Raabe, vorrebbe volentieri offrire corsi di lingue pure lì. "Ma noi non abbiamo insegnanti a sufficienza (genügend) per poter implementare questo nell'est-anatolia", dice. Almeno c'é una speranza per tutti che lontano da casa studiano (büffeln, büffelte, gebüffelt - informale) per il loro visto: circa il 90 percento dei partecipanti ai corsi del Goethe-Institut passano anche l'esame.

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Questa mia approssimativa traduzione vorrebbe aiutare la comprensione del Deutsche Welle Top-Thema del 3 febbraio 2009. Il testo originale, adatto a chi abbia una conoscenza intermedia del tedesco, é lì disponibile anche in formato pdf e mp3.

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