Lavoro da sogno: diplomatico


Diplomatici (der Diplomat, -en) mentre si formano. Diventare un diplomatico é per molti laureati (der Absolvent, -en) all'università un lavoro da sogno (der Traumberuf, -e). Ma é una via difficile (der Weg ist steinig) da percorrere: solo le domande migliori in assoluto (allerbeste) riescono a strappare (ergattern, ergatterte, ergattert) un posto all'Accademia per gli Uffici Esteri in Berlino (die Akademie des Auswärtigen Amts).

L'Accademia per gli Uffici Esteri non potrebbe essere in un contesto più idilliaco. Tra (inmitten) boschi e prati lussureggianti (saftig), proprio sulla riva del lago di Tegel (Tegeler See) i futuri (angehend) diplomatici ricevono gli ultimi ritocchi (der letzte Schliff). Sembra proprio che debbano rifare il pieno di energia (Kraft tanken) prima di essere mandati alle ambasciate di Roma, Minsk o Addis Abeba. Ma questo é vero solo in parte (zum Teil). La tabella degli orari degli attaché - così si chiamano i futuri diplomatici - é piena fino all'orlo (prall gefüllt).

Chi viene formato qui, ha già un diploma di laurea - e riceve solo un corso accelerato (der Crash-Kurs, -e) aggiuntivo. Christian Doktor é uno dei 35 attaché. Per guadagnarsi (erobern, eroberte, erobert) un posto all'Accademia per gli Uffici Esteri, Christian Doktor ha dovuto prevalere contro (sich durchsetzen, durchsetzte, durchgesetzt gegen) circa 1500 altri applicanti e mostrare in una procedura di selezione (das Auswahlverfahren, -) multilivello (mehrstufig) di essere adatto (sich eignen, eignete, geeignet) alla carriera diplomatica.

"Per questo non bastano solo le capacità intellettuali e la creatività, di cui uno ha bisogno nel lavoro, ma piuttosto una competenza interculturale e sociale davvero considerabile (deutlich). Inoltre sono importati la padronanza di sè (die Souveränität, -en) nel comportamento e la motivazione", dice il direttore della formazione Stefan Biedermann.

Chi vuole diventare diplomatico deve inoltre essere pronto a lavorare per tre interi anni in un altro Paese. "Perciò parliamo sempre di una scelta di vita (die Lebensentscheidung, -en) e non di una scelta di lavoro (die Berufsentscheidung, -en). Questa ha influssi così generali sulla vita privata (das Privatleben, -), la famiglia, le relazioni (die Verwandtschaft, -en), gli amici, che non si dovrebbe parlare nei fatti di una semplice occupazione o di un lavoro." Christian Doktor ha da lungo tempo (längst) preso questa decisione - vuole vedere il mondo e conoscere differenti culture.
***
Questa era la mia approssimativa traduzione che vorrebbe aiutare la comprensione del Deutsche Welle Top-Thema del 13 luglio 2007. Il testo originale, lì disponibile anche in pdf e mp3, é adatto a chi abbia una conoscenza intermedia del tedesco.

Nessun commento:

Posta un commento