Nominativo, Seconda Guerra Mondiale e BMW

Alex Djondo insegna il tedesco alla radio. Molti in Burkina Faso hanno un sogno: vorrebbero viaggiare una volta in vita nel Paese di Goethe, Beckenbauer e della Mercedes. Imparare il tedesco é il primo passo (der erste Schritt). Un programma radiofonico li aiuta a far ciò (dabei).

[Foto: una foto tessera (das Porträtfoto, -s) del giornalista Alex Djondo]

"Il polso (der Puls, –e) tedesco" si chiama un programma che si può sentire in Burkina Faso da Radio Pulsar. Qui si parla esclusivamente (ausschließlich) tedesco - suoni (der Klang, Klänge) piuttosto estranei per la maggior parte degli ascoltatori del Burkina Faso. Da cinque anni la trasmissione va in onda (laufen [läufst, läuft], lief, gelaufen) ogni sabato alle 18. Il merito (zu verdanken) é dell'insegnante di tedesco, giornalista e conduttore (der Moderator, -en) Alex Djondo.

La trasmissione di Alex ha come riferimento (sich wenden, wandte, gewandt an) a chi sta imparando il tedesco (der Deutschlernende, -n) in Burkina Faso. Al momento sono più di 20.000 - e la tendenza é verso la crescita (Tendenz steigend). Dai tempi del campionato mondiale di calcio (der Fußballweltmeisterschaft, -en) l'interesse per la Germania é decisamente cresciuto (steigen, stieg, gestiegen). Quasi tutti conoscono qui Franz Beckenbauer o Jürgen Klinsmann. E un'auto tedesca - una Mercedes, BMW o Volkswagen - sarebbe il sogno di tutti i burkinesi, dice Alex.

"Molta gente associa alla Germania il nominativo, dativo, accusativo, genitivo ...", racconta il conduttore. Gli dispiace (bedauern, bedauerte, bedauert) anche che in Burkina Faso si associ la Germania sopratutto con la Seconda Guerra Mondiale. Nella sua trasmissione vuole quindi mostrare (zeigen, zeigte, gezeigt) l'altra faccia del Paese: la cultura, la forte economia e gli aiuti dei tedeschi al Burkina Faso. Per questo invita spesso ospiti tedeschi, per esempio collaboratori allo sviluppo (der Entwicklungshelfer, -).

Alex stesso ha ricevuto con i suoi 17 anni una borsa di studio (das Stipendium, Stipendien) per la Germania. Fino ad allora il nativo (gebürtig) del Togo aveva sentito tutt'altro (keineswegs) che solo cose positive a proposito del freddo Paese nella lontana Europa. Si diceva (es heißt) che tedeschi fossero chiusi (verschlossen) e xenofobi (ausländerfeindlich). Ma la realtà gli sembrò diversa. Nella sua famiglia ospitante venne accolto (empfangen [empfängst, empfängt], empfing, empfangen) amichevolmente, racconta: "Mi hanno sempre detto: Alex, un giorno diventerai ambasciatore (der Botschafter, -) del Togo in Germania. E allora dovrai assolutamente venire a visitarci."
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Deutsche Welle Top-Thema del 19 maggio 2009.

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